SICAM 2017: un momento strategico per l'industria mondiale del mobile

10 Ottobre 2017

I professionisti dell'arredamento a Pordenone per consolidare lo sviluppo delle imprese e aprire nuovi business internazionali

A SICAM 2017 sono presenti 583 espositori, dall'Italia e da 35 altri Paesi esteri: per circa il 70% i partecipanti sono italiani, ma tante anche le aziende straniere presenti, a conferma del fatto che il Salone propone anche quest'anno il meglio dell'offerta internazionale di vertice, sia in fatto di design che di tecnologia, attraverso i suoi players più qualificati e attesi. SICAM si tiene in un periodo caratterizzato da segnali incoraggianti per l'industria del mobile mondiale: un mercato che continua a espandersi, con un +2,4% dei consumi globali di arredo e una crescita quasi doppia in termini di valore. Per il 2017 – secondo le stime del World Furniture Outlook 2017 elaborato dal Csil – ci si attende un incremento complessivo del 3%, che rappresenta per le aziende internazionali dell’arredamento un potenziale di sviluppo di tutto rispetto. Il mercato internazionale dell'arredamento presenta oggi un quadro di interessanti prospettive: secondo gli scenari macroeconomici delineati recentemente da Prometeia e dal Fondo Monetario Internazionale, il biennio 2018-2019 dovrebbe vedere un ulteriore rafforzamento della ripresa e le esportazioni italiane di arredo dovrebbero in particolare poter crescere in media del 2,5% tra il 2017 e il 2019. In questo contesto, il design “made in Italy” guadagna quote nel commercio mondiale di arredamento e si conferma al terzo posto, con l’8% circa di un mercato che oggi vale complessivamente circa 395 miliardi di dollari. La richiesta di mobili italiani cresce in tutto il mondo: le statistiche sul commercio mondiale di prodotti di arredamento e illuminazione presentate dal Centro Studi FLA evidenziano che, se si esclude il biennio degli anni 2008 e 2009 che hanno segnato una chiara frenata, l’export di design made in Italy segna un trend in crescita ininterrotta da vent’anni. Se, come pare, si può dire superato il momento più problematico di crisi internazionale dei mercati, per le aziende del mobile è dunque tornato il momento per pensare a crescere. Anche perché, dai dati emersi in uno studio di Pambianco Strategie di Impresa, è il mercato mondiale stesso dell’arredo-design che continua a crescere: i valori del commercio mondiale di settore sono aumentati da 340 miliardi di dollari nel 2014 a 378 miliardi lo scorso anno, con una crescita media del 6% annuo, e una proiezione per l'anno in corso a 395 miliardi. È importante notare che l’Europa, ormai da considerare il “mercato domestico” per le aziende italiane, continua ad essere l’area con la fetta di consumi maggiore di design (106 miliardi di dollari, contro i 99 degli Stati Uniti e i 75 della Cina).
Nello scenario attuale i mercati internazionali vivono peraltro anche incertezze non trascurabili, che si ripercuotono in maniera rilevante soprattutto sulle aziende italiane, alle prese con problemi strutturali ancora non risolti: dalla Brexit alle situazioni legate alla nuova presidenza negli Usa, con la messa in discussione dei trattati sul commercio internazionale, si profilano incognite che, unite al rallentamento della crescita sui mercati emergenti, nel 2017 potrebbero limitare l’aumento delle esportazioni globali di arredo “made in Italy”. I grandi mercati (Cina e Usa) continuano a segnare un tasso di crescita che si attesta oltre il 3% e anche l’Europa, sebbene a macchia di leopardo, continua a dare segnali di risveglio: un dato particolarmente importante e positivo per l’industria italiana, visto che il continente europeo assorbe ancora più del 50% delle esportazioni delle nostre imprese di arredo.

In questo contesto, l'industria italiana dell’arredamento si è costruita una solida leadership nell'alto di gamma (dai dati forniti dalla Fondazione Altagamma e da Bain&Company, nel segmento detiene il 30% della quota globale, contro il 20% di Germania e Stati Uniti) mentre è scesa nella graduatoria degli esportatori internazionali attestandosi al terzo posto, superata da Cina e Germania e incalzata da nuovi players come la Polonia. Deve quindi fare i conti con dei competitors che si attestano però su segmenti differenti tra loro: mentre infatti la Cina si rivolge fondamentalmente alla fascia bassa del mercato, la Germania ha già consolidato il suo sorpasso nei confronti dell'industria italiana confrontandosi nelle medesime fasce di mercato. Anche se, è opinione diffusa, sul prodotto e sull’alto di gamma dove il fattore design gioca un ruolo determinante le aziende italiane restano molto competitive, più di quelle tedesche. Italia e Germania leader di mercato, per la produzione e leader anche in ambito fieristico: le due cose vanno di pari passo, e non è quindi un caso se le maggiori rassegne fieristiche mondiali, che per l’accessoristica e componentistica si tengono proprio in Germania e Italia, vedono in netta maggioranza la presenza di aziende dei due Paesi. Lo scenario attuale, che vede una chiara evoluzione dei mercati mondiali, e le prospettive di sviluppo che più ragionevolmente i professionisti del settore vanno a delineare indicano che le strategie delle aziende dell'arredamento per lo sviluppo futuro non possano che passare per l'intensificazione dei processi di internazionalizzazione, fattore chiave per determinare già oggi ricavi e marginalità delle imprese. Diventa quindi fondamentale da un lato presidiare in maniera incisiva i mercati già evoluti e maturi (l'Europa manterrà sempre un'importanza fondamentale per il settore) e dall'altro anche aprire relazioni di business con mercati che presentano potenzialità di crescita di maggiore rapidità e solidità (come India, Emirati Arabi, Arabia Saudita, la stessa Cina). L'elemento nuovo che i più recenti studi e analisi sul settore hanno fatto emergere in maniera chiara è che le imprese non potranno più limitarsi a curare la qualità del prodotto, il design ed il prezzo ma dovranno guardare con attenzione anche a fattori finora meno considerati nel business, come ad esempio la struttura della distribuzione commerciale.

Un Salone come SICAM assume in questo quadro una valenza strategica ancora più rilevante per le imprese dell'arredamento internazionale: il fattore che da sempre caratterizza la fiera è infatti la sua marcata internazionalità, e le relazioni di business che a SICAM si aprono sono sempre segnate da una qualità degli interlocutori molto elevata. Gli stessi numeri e le rilevazioni sulle presenze di SICAM 2016 sono in questo senso esemplificativi e molto significativi: a Pordenone sono state presenti in visita 7.378 aziende, provenienti da 101 Paesi esteri (oltre che, ovviamente, da tutta Italia) con la quota di visitatori stranieri che ha superato la soglia del 36%. Ben il 37% dei visitatori registrati a SICAM 2016 risultava essere titolare o direttore generale dell’azienda, il vertice cioè che prende le decisioni finali su strategie commerciali e scelte d’acquisto; designers e architetti hanno rappresentato il 9% degli operatori registrati, ed un altro 9% lo hanno segnato i responsabili tecnici e di produzione. Un profilo molto qualificato di professionisti dell'arredamento mondiale, che ha fatto diventare SICAM l'appuntamento annuale imperdibile per la community internazionale dell'industria del mobile.