È un momento complesso per il comparto del mobile a livello internazionale, ma con prospettive positive già nel breve termine

17 Ottobre 2023

Un momento di mercato contrastato

Il settore dell’arredo italiano continua a crescere: il 2022, nonostante l’incertezza dovuta ai fattori economici e all’instabilità geopolitica, si è chiuso facendo registrare un andamento complessivamente positivo per il settore legno-arredo italiano. Dai 50,2 miliardi di fatturato alla produzione registrati nel 2021 si è passati a 56,5 miliardi nel 2022 (+12,6%).

Secondo le rilevazioni del Monitor elaborato dal Centro studi di FederlegnoArredo, il Macrosistema Arredamento in particolare, che rappresenta oltre il 60% delle vendite totali della filiera legno-arredo, ha segnato nel 2022 un +3,2% e registrato un segno positivo sia nel mercato nazionale (+5,3%) che nell’export (+1,3%). Si tratta, va detto, di una variazione positiva che probabilmente risente più dell'aumento dei prezzi anziché di un effettivo aumento dei volumi. Situazione diversa per il Macrosistema Legno con una flessione acuita soprattutto dalla contrazione in valore dei “Pannelli”.

Dopo un biennio di crescita importante, il settore dell’arredamento sembra avere ancora il vento in poppa anche nel 2023, sebbene la dinamica positiva tenda a rallentare. Lo rileva l’indagine campionaria condotta dall’Area Studi Mediobanca e contenuta all’interno del suo “Report sull’arredo per la casa, l’ufficio e gli spazi per la collettività”. Il 2023 viene visto come un anno complicato per il settore anche dalla stessa FederlegnoArredo, per la quale il vero interrogativo è capire se si potrà parlare di semplice rallentamento, fisiologico dopo due anni di risultati eccezionali, oppure di brusca frenata. In effetti, sono 2,5 miliardi di euro le vendite registrate dalla filiera legno-arredo nel primo trimestre di quest’anno su un campione rappresentativo di aziende, con una contrazione dell'1,4%, rispetto allo stesso periodo del 2022, determinata dal -2,7% del mercato interno e dal +0,4% dell’export. Un ulteriore calo è quasi certo anche per il secondo trimestre del 2023, essendo di fatto venuto meno anche l’effetto legato alla coda degli ordini del 2022.

Le previsioni

Le previsioni ad oggi disponibili per il mercato nazionale indicano che il settore più strettamente legato all’arredo continua a tenere, in un contesto caratterizzato da una situazione comunque complessa in cui la perdita del potere d’acquisto delle famiglie, la mancanza di liquidità e il relativo abbassamento dei consumi vanno di pari passo al calo della produzione, come certificato dai dati Istat del primo semestre dell’anno. La stessa frenata della Germania, secondo mercato di sbocco in Europa per i prodotti della filiera, è un ulteriore e rilevante punto interrogativo.

Dal report dell’Area Studi Mediobanca sull’arredo per la casa, l’ufficio e gli spazi per la collettività emergono tuttavia previsioni di lungo periodo che inducono a un cauto ottimismo circa l’evoluzione dei mercati globali. Anche per Intesa San Paolo nel 2023 il fatturato del mobile è atteso in crescita, sostenuto ancora dai mercati esteri e dalla domanda di prodotti “Made in Italy” in mercati importanti come gli Stati Uniti e la Cina, in ripresa nel periodo post-Covid: a proposito di questi due Paesi, la quota di mercato dei mobili italiani negli USA è aumentata dal 2,8% del 2021 al 3,2% del 2022, confermando l’Italia al settimo posto sulle importazioni statunitensi. Il potenziale del mercato cinese, dove il mobile italiano si conferma nettamente al primo posto, rimane sempre molto elevato, con una quota sulle importazioni cinesi di mobili stimata al 32,8%.

Considerando l’intero comparto produttivo nazionale, l’analisi di Intesa San Paolo prevede che la distensione del contesto operativo interno e internazionale, attesa a partire dal 2024, permetterà al manifatturiero italiano di riposizionarsi su ritmi di crescita più dinamici di quelli degli ultimi decenni, dell’1,3% medio annuo nel periodo 2024-27 in termini di fatturato a prezzi costanti. Cruciale sarà anche il contributo dell’export: la buona capacità dell’industria italiana di servire nicchie a elevato valore aggiunto consentirà all’avanzo commerciale di continuare a crescere, superando il livello record di 110 miliardi di euro nel 2027. Nonostante il balzo del costo dell’energia, delle materie prime e dei trasporti, le analisi di mercato tendono a confermare una buona tenuta della marginalità per le imprese. In prospettiva, in particolare per le imprese del mobile e della componentistica, sarà cruciale accelerare sul fronte degli investimenti strategici, resi ancora più urgenti dalla crisi energetica, tra i quali l’ottimizzazione dei contratti di fornitura di energia, gli investimenti in ottica green, la digitalizzazione e la ricerca e sviluppo.

I fattori di recupero di competitività

L’export rimane quindi il fattore di traino più importante per la filiera, soprattutto verso i mercati consolidati per le imprese italiane quali Francia, USA e Germania. Forte flessione delle esportazioni che si è dovuta segnare verso la Russia può essere almeno parzialmente compensata da quelle verso gli Stati Uniti, registrate in crescita. Nel mercato globale del mobile internazionale, l’Italia rimane il secondo esportatore di arredo dell’Ue-27 dopo la Polonia e il quarto nel panorama mondiale, dopo Polonia, Vietnam e Cina; quest’ultima domina la classifica stilata dall’Area Studi di Mediobanca con il 34,1% delle esportazioni complessive. Il blocco dei Paesi dell’Europa Comunitaria continua a costituire il principale sbocco commerciale del nostro Paese, rappresentando il 45,9% delle esportazioni italiane di arredo; i Paesi europei che non fanno capo all’Unione costituiscono insieme un ulteriore 16,4%.

Si rileva dunque una netta prevalenza dei mercati di prossimità, ma in sede di prospettiva non vanno trascurati anche quelli più lontani, come il Nord America e l’Asia.

L'utilizzo di materiali sostenibili e innovativi riveste, in funzione delle sfide dei prossimi periodi, una notevole importanza: le aziende si stanno sempre più orientando su prodotti innovativi, atossici, riciclabili, certificati e smaltibili in sicurezza. E in aderenza ai principi di sostenibilità, è anche evidente la ricerca di un allungamento della vita utile del mobile, che richiede di conseguenza prodotti di qualità superiore.

Un ulteriore fattore legato alla commercializzazione dei prodotti, che cattura sempre maggiori attenzioni da parte delle aziende del settore, è costituito dalla digitalizzazione: una scelta necessaria per poter cogliere l’opportunità di sviluppare il canale delle vendite online, strategico per penetrare soprattutto i mercati esteri e ampliare il target di riferimento. Nel 2022 il valore degli acquisti di arredo tramite e-commerce in Italia ha superato i 3,5 miliardi di euro. Si tratta di un incremento significativo, considerando che nel periodo pre-Covid lo stesso valore era pari a poco meno di un miliardo.